UN BREVE SOMMARIO SUI RITROVAMENTI DI MINERALI
E SULLA GEOLOGIA del MONTE BIANCO

(Alpi occidentali: Francia, Italia, Svizzera)

di Marco Macchieraldo, Torino, Italia

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Tutte le foto sono dell'autore e i campioni provengono dalla sua collezione privata ove non 
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Ringraziamenti

Un ringraziamento speciale per quest'articolo va a A.C., cristallier di Chamonix, Savoie Department, Francia. Nell'estate 2001 egli mi aiutò a trovare buoni campioni e mi diede molte informazioni sull'esplorazione del Monte Bianco. Per la sua modestia non desidera essere citato.


INTRODUZIONE

Il Monte Bianco e le zone adiacenti sono una famosa località mineralogica europea. Infatti qui è stata trovata una gran quantità di minerali diversi, e particolarmente quarzi e fluoriti rosa ottaedriche che sono sicuramente le migliori a livello mondiale. A ragione i minerali del Monte Bianco sono ricercati ed apprezzati da musei e collezionisti di tutto il mondo.

Le Alpi sono il più grande sistema montuoso d’Europa. L’ampiezza dei panorami e la spettacolarità delle cime ricoperte di neve fanno di esse sicuramente le più belle montagne del continente Europeo. Le alpi si estendono verso nord dal Mar Ligure e formano lo spartiacque tra la Francia e l’Italia. Continuano verso est attraverso l’Italia settentrionale, la Svizzera, il Liechtenstein, la Germania meridionale, l’Austria e la Slovenia. L'intera catena è lunga circa 1200 km. Nel punto più largo, tra la Germania meridionale e l’Italia settentrionale, la larghezza massima è di 260 km. Il Monte Bianco è alto 4810 metri sul livello del mare, è la più alta vetta del sistema alpino ed è anche una delle più famose cime d'Europa assieme al Cervino che raggiunge a sua volta 4478 metri e forma il confine tra la Svizzera e la Valle d’Aosta.


GEOGRAFIA

Il massiccio del Monte Bianco è situato tra la Francia (Dipartimento della Savoia), l’Italia (regione Valle d’Aosta) e la Svizzera (Canton Vallese). I limiti geografici sono la profonda valle di Chamonix a nord-ovest in territorio francese e le due vallate vicino a Courmayeur in Italia (val Ferret e val Veny) a sud-est. Verso nord-est il massiccio si spinge nella regione svizzera vicino a Martigny. I versanti francesi e svizzeri fanno parte del bacino idrografico del Rodano mentre il versante italiano è nel bacino idrografico del Po. Ci sono numerose vette oltre i 4000 metri sul livello del mare tra cui:

4014 metri - Dente del Gigante, 4206 metri - Grand Jorasses, 4248 metri - Mont Blanc du Tacul, 4306 metri - Dome di Gouter, 4810 metri - Monte Bianco


Ci sono molti ghiacciai importanti, sopratutto sul versante francese più esposto a nord (Mer de Glace, Glacier des Bossons, Glacier du Talefre’, Glacier de Leschaux, Glacier d’Argentiere, Glacier du Tour) ma anche sul versante italiano (Ghiacciaio del Miage, Ghiacciaio della Brenva, Ghiacciaio del Brouillard, Ghiacciaio d’Estellette, Ghiacciaio del Triolet, Ghiacciaio di Pre de Bar.

Nelle foto seguenti alcuni paesaggi grandiosi del Monte Bianco.


LA RACCOLTA DI MINERALI

Tutto il massiccio è una regione di alta montagna e la maggior parte delle zone sono molto difficili da raggiungere ed esplorare. E' stato stimato che a tutt’oggi solo il 18% del territorio del Bianco è stato sistematicamente esplorato dal punto di vista mineralogico. Il resto è una regione mineralogicamente vergine nel cuore dell’Europa. Inoltre bisogna considerare che questa è una zona con una fortissima erosione naturale. Ogni inverno, le valanghe, le frane ed il gelo spezzano le rocce e scoprono nuove porzioni di roccia. La naturale espansione dell’acqua che si trasforma in ghiaccio a 0 gradi, frattura la roccia come l’esplosivo, solo più lentamente. Se si aggiunge che la stagione di raccolta minerali è concentrata in due o tre mesi dell’anno e in molte annate non è possibile fare ricerche per marcato maltempo, si puo comprendere il perché questa sia praticamente l’unica regione europea dove è ancora possibile fare ritrovamenti importanti. Non bisogna però pensare che la raccolta di minerali sia facile. Il Monte Bianco non puo’ essere considerato un sito per raccoglitori della domenica. Solo persone atleticamente preparate e con conoscenze alpinistiche possono affrontare quest’area. Costoro in Francia sono chiamati ‘cristalliers’. Essi rischiano letteralmente la vita attaccati ad una corda in parete per trovare minerali. Non c’è denaro che possa pagare il rischio e la fatica fisica dei cristalliers. Qualcos’altro deve motivarli forse una passione per la vita ai limiti del pericolo, forse l’esaltazione dell’arrampicata fine a se stessa, forse la passione per i minerali. E’ un dato di fatto comunque, che parecchi di loro hanno perso la vita per i minerali.

Nelle foto sopra si possono vedere alcuni tipici posti dove si possono trovare fessure alpine cristallizzate. Qua si puo' avere un'idea delle difficoltà e dei pericoli da correre per trovarle. Anche a minori altitudini è possibile effettuare buoni ritrovamenti, soprattutto sulle morene dei ghiacciai. Questo perché le parti di roccia staccatesi durante l’inverno cadono sul ghiacciaio e restano inglobate in esso. Dopo molti anni sulla fronte del ghiacciaio con il disgelo, queste rocce affiorano e restano abbandonate sulla morena. Se la roccia era cristallizzata si possono trovare minerali.

Come regola generale si può dire che la parte sudoccidentale del massiccio è ricca di minerali rari perché ha una paragenesi più ricca. Al contario la parte nordorientale fornisce meno minerali rari ma i campioni delle specie più comuni sono veramente spettacolari. I migliori quarzi fumè e le famose fluoriti rosa vengono da qui.

Miniera del Miage

Sul versante italiano c’è una piccola vecchia miniera di galena argentifera. La miniera del Miage è situata a 3500 metri d’altezza direttamente in parete alle falde della Tète Carrè. E’ abbandonata dal diciannovesimo secolo ed al tempo della coltivazione era possibile il lavoro solo per 3 o 4 mesi all’anno a causa dell'ambiente inospitale. Si racconta che i pochi minatori preferivano dormire nelle gallerie perché le baracche erano costantemente sotto l’insidia delle valanghe e delle scariche di pietre. Sulla sinistra una vecchia foto in bianco e nero della miniera. Si possono vedere la baracca dei minatori e le due entrate delle gallerie.

 

GEOLOGIA

Circa 300 milioni di anni fa durante l’orogenesi ercinica una grande intrusione granitica formò la struttura di base dell’attuale massiccio del Bianco. Molti milioni di anni dopo (iniziando da 70 milioni di anni fa e continua tutt’ora) l’orogenesi alpina sollevò questa vecchia intrusione di granito e fratturandola si formarono crepe e fessure. Successivamente queste fessure furono percorse da fluidi di origine idrotermale e con il loro lento raffreddamento i cristalli crebbero in dimensione e campioni a volte spettacolari. La formazione dei cristalli è il risultato di un’iniezione d’acqua mineralizzata nelle fessure preesistenti, durante il sollevamento del massiccio. Il processo di crescita dei quarzi nelle fessure alpine non è completamente conosciuto. Si può comunque immaginare che i granuli di quarzo del granito siano stati i germi di cristallizzazione. Metodi nucleari di datazione applicati alle adularie, hanno dato un’età di formazione di circa 18.5 milioni di anni. Alcuni quarzi contengono bolle d’acqua (enidri). L’analisi di quest’acqua ha permesso di calcolare le condizioni termodinamiche di crescita dei quarzi. La temperatura di formazione fu di circa 400° C e la profondità di circa 16 km corrispondente ad una pressione di 380 Mpa.

Il colore dei quarzi deriva da un’azione combinata di impurità e radioattività del granito. La paragenesi delle fessure è relativamente semplice. Essenzialmente possiamo osservare la successione: quarzo, adularia, fluorite, clorite, calcite e tutta una serie di minerali accessori meno frequenti (ematite, galena ecc.). Quale è la velocità di crescita di un quarzo ? Alcuni studi sui cristalli del Bianco suppongono sia abbastanza breve (da qualche mese a qualche anno). In seguito l’equilibrio chimico cambiò e la crescita si fermò. Se pensiamo che la pressione dei fluidi (380 Mpascal) necessaria a far cristallizzare il quarzo è vicina alla pressione delle rocce a 16 km di profondità e che i cristalli hanno un’età di circa 18.5 milioni di anni, si puo’ anche ipotizzare un sollevamento medio del massiccio di circa 0.9 mm per anno da 18 milioni di anni fa ad oggi.

MINERALI

Il quarzo e la fluorite sono sicuramente i minerali sovrani del Monte Bianco e ne sono stati trovati campioni di qualità eccezionale apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo. Ci sono naturalmente molti altri minerali che completano la mineralogia del Bianco. Di seguito una descrizione più dettagliata dei quarzi e delle fluoriti e una lista sicuramente incompleta degli altri ritrovamenti.

QUARZO (SiO2)

Come regola generale possiamo dire che i cristalli di quarzo hanno forma tozza e dimensioni medie, tipicamente vanno da 3 a 10 cm. Il cristallo più grande ritrovato raggiungeva i 40 cm. di lunghezza. Di solito i quarzi presentano una struttura a macromosaico come risultato di una crescita simultanea di cristalli paralleli. Nelle fessure si trovano di solito già staccati dalla matrice granitica, questo a causa di movimenti tettonici successivi alla loro crescita. Moltissimi campioni mostrano fenomeni di ricristallizzazione sulle superfici di frattura. E questo è uno dei motivi della loro bellezza.

Quando si trova una fessura cristallizzata è spesso molto facile raccogliere i cristalli intatti con il solo uso delle mani e di un piccolo palanchino. Trovare una fessura non è così facile a causa dell’altitudine (tipicamente tra 3000 e 4500 metri sul livello del mare) e della pendenza della maggior parte dei versanti che va dal 60 al 95 per cento. Una difficoltà aggiuntiva è data dal fatto che le fessure si trovano di solito in zone dove la roccia è molto fratturata e di conseguenza il lavoro è molto pericoloso per il distacco di massi o valanghe. Molti cristalliers sono morti per cadute di pietre nel tentativo di raccogliere quarzi.

La morfologia dei quarzi mostra molto spesso la distinzione tra quarzi destri e sinistri. La figura sulla sinistra mostra chiaramante la differenza tra le due forme.

I geminati secondo la legge del Delfinato sono comuni al Monte Bianco. Questo tipo di geminazione è formato dalla compenetrazione di due cristalli destri o sinistri e ruotati tra di loro di 180 gradi.

La geminazione con la legge del Brasile è rara. Questi campioni sono composti da due cristalli compenetrati uno destro ed uno sinistro.

La geminazione con la legge del Giappone (rarissima in cui 2 cristalli sono nettamente intersecati tra di loro con un angolo di 90 gradi) non è mai stata osservata al Monte Bianco.

Classici del Monte Bianco e molto ricercati, anche se molto rari, sono i quarzi elicoidali. Essi sono il risultato di una crescita parallela sulla matrice di cristalli biterminati. Ma gli assi principali dei cristalli sono ruotati tra di loro e danno una forma ad elica al campione. Quest’abito è detto anche peignè dai francesi e gwindel dagli svizzeri. Studi effettuati hanno ipotizzato che questa assolutamente non comune forma di cristallizzazione è dovuta alla piroelettricità durante la cristallizzazione, quando cariche elettriche positive e negative si svilupparono simultaneamente su parti differenti dello stesso cristallo in formazione come conseguenza di differenze di temperatura. Nel seguente disegno è spiegata la crescita di un gwindel dalla forma chiusa alla forma aperta.

La dimensione dei gwindel è di solito modesta, e l’angolo di torsione va da pochi gradi fino ad un campione eccezionale con un angolo di torsione di 66 gradi, trovato all Aiguille Croulante vicino al ghiacciaio d’Argentiere nella parte nordorientale del massiccio.

Un altro abito molto interessante è quello a scettro. Nelle regione del Bianco i quarzi a scettro sono molto più rari dei gwindel e sono stati trovati solo vicino al ghiacciaio d’Argentiere. La maggior parte degli scettri è di colore ametistino. Essi si formano quando avviene una ricristallizazione secondaria sulla terminazione di quarzi normali ad opera di fluidi idrotermali ricchi in sali di rame.

Detti "a ame" dai cristalliers, un altro abito dei quarzi trovato al Monte Bianco è il faden. Questi sono relativamente comuni e sono il risultato di una crescita parallela di cristalli piatti biterminati, ma senza angolo di torsione. Essi sono simili ai gwindel, anche se senza angolo di torsione, e sempre mostrano fantasmi di crescita al loro interno. Sulla sinistra uno schema di un quarzo faden.

Le sfumature di colore vanno dal quarzo perfettamente ialino e trasparente al nero, con una fantastica casistica di colori intermedi. La brillantezza e la trasparenza sono sempre eccezionali anche nei campioni più scuri. Personalmente li considero i migliori quarzi al mondo.

Come aggiunta molti quarzi sono ricoperti, e solo su alcune facce, da un leggero strato di clorite verde che da loro un piacevolissimo effetto estetico.

Il colore dei quarzi deriva da due fenomeni concomitanti.

1) La sostituzione di alcuni atomi di silicio con valenza +4 con atomi di alluminio con valenza +3 ed atomi di idrogeno o litio con valenza +1. Ciò crea dei centri di colore potenziali.

2) La radioattività naturale del granito.

Per effettivamente colorare i cristalli, i centri di colore potenziali devono essere attivati da una radiazione elettromagnetica a corta lunghezza d’onda ed alta energia (raggi X o raggi gamma). La sorgente della radiazione è il granito del Monte Bianco che ha un relativamente alto contenuto di uranio (all’incirca da 0.10 a 0.25 gr per kg) e di torio ( all’incirca da 0.25 a 0.40 gr per kg).

Le differenze di sfumatura di colore dei quarzi dipende anche dall’altitudine al quale vengono ritrovati. Infatti i quarzi ritrovati sotto i 2400 metri sono generalmente ialini. Tra 2400 e 4000 metri sono fumè. Oltre i 4000 metri sono neri (quarzi morioni). Questo è un fatto molto curioso ed interessante ed ha una sua spiegazione scientifica.

E’ stato sperimentalmente dimostrato che i centri di colore vengono attivati solo se la temperatura di irraggiamento è inferiore a 225 gradi. A temperature superiori, l’irraggiamento non ha alcun effetto. Dall’inizio del sollevamento delle Alpi, il Monte Bianco si è innalzato. La roccia e le fessure incorporate, contenenti i quarzi alle quote più elevate furono raffreddate prima di quelle situate a quote più basse. Quindi i quarzi di più elevata altitudine sono stati irraggiati, a temperatura inferiore a 225 gradi, per un periodo molto più lungo di quelli situati a 2000 metri. Con un sollevamento medio del massiccio di 0.9 mm per anno, risulta che i quarzi situati a 4000 metri sono stati irraggiati per 2 milioni di anni più a lungo.

Quindi se hai un quarzo ialino e vuoi un morione, devi solo metterlo in una fessura del Bianco a 2000 metri e tornare a prenderlo fra 2 milioni di anni perfettamente nero. Naturalmente se qualche altro cercatore nel frattempo non se l’è portato a casa !!!

 

Quarzo fumè elicoidale – Aig. de Leschaux (lato ovest) – M.Bianco - Francia. Dimensione 11x10x5 cm. Tipico quarzo fumè elicoidale destro perfettamente trasparente. Angolo di torsione 35 gradi.

 

Quarzo elicoidale – Pointe des Periades (lato est) – M.Bianco - Francia. Dimensioni 10x8x4 cm. Tipico quarzo elicoidale destro parzialmente ricoperto di clorite. Angolo di torsione 10 gradi.

 

Quarzo fumè elicoidale – Pointe Isabelle (lato ovest) – M.Bianco - Francia. Dimensioni 5x4x2 cm. Tipico quarzo fumè elicoidale destro nella forma chiusa all'inizio della crescita. Perfettamente trasparente.

 

Quarzo var. ametista – Aig. de Triolet (lato ovest) – M.Bianco - Francia. Dimensioni 11x8x5 cm. Gruppo incredibile di cristalli a scettro violetti su quarzo latteo.

 

Quarzo fumè – Les Droites (lato nord) – M.Bianco - Francia. Dimensione 15x9x7 cm.  Gruppo di cristalli fumè scuri e brillanti. Il più grande è lungo 80 mm. 

 

Quarzo nero (morione) – Aig. Verte (lato nord) – M.Bianco - Francia. Dimensione 11x9x5 cm. Bel gruppo di cristalli neri ed il più grande misura  95 mm.

 

FLUORITE (CaF2)

I ritrovamenti di fluorite sul Bianco sono sicuramente da considerare trai i gioielli della mineralogia alpina. Depositi di fluorite rosa nelle fessure alpine sono molto rari. Il colore rosa o rosso è dovuto ad inclusioni di terre rare, e principalmente ittrio, all’interno dei cristalli. Campioni simili sono stati trovati in pegmatiti del Pakistan, in Polonia e nei depositi metalliferi di Huanzala in Perù. Per i collezionisti di minerali, gli ottaedri di fluorite rosa su quarzo fumè ritrovati negli ultimi 30 anni, sono giustamente considerati per la loro grande esteticità e freschezza, tra i migliori minerali al mondo ed hanno sorpassato i campioni svizzeri che in passato avevano detenuto tale onore.

Tipicamente l’abito dei cristalli è ottaedrico. Altre forme cristalline sono poco comuni. Possono essere impiantate su granito o quarzo fumè o morione. Molti campioni per la loro bassa durezza presentano facce corrose o satinate e spigoli arrotondati, per effetto del ghiaccio e del gelo. Il colore va dal rosa pallido al rosso fragola. Molto rari i campioni violetti e assolutamente eccezionali i campioni verdi. C’è stato anche qualche ritrovamento di fluoriti verdi con il centro di colore rosa.

Le dimensioni dei cristalli vanno da qualche millimetro fino ad un eccezionale ottaedro gigante di 20 cm. Questo campione fu ritrovato da Georges Bettembourg nel 1982 e fa attualmente parte del Museo di Mineralogia di Chamonix. Avendolo visto di persona posso assicurare che è veramente da svenimento. L’ultimo ritrovamento importante di fluoriti rosa, fu fatto nel 1997 da Danielle Lagarde sul Tour Noir vicino al ghiacciaio d’Argentiere.

C’è un’altra curiosità riguardante le fluoriti del Bianco ed è di natura umana e non minerale. E’ il fatto che le più belle fluoriti ritrovate hanno un nome come le persone. Così esiste un campione da 25 cm. con un perfetto quarzo morione al centro circondato da molti ottaedri rossi da 4-5 cm. che si chiama ‘Amedee’ , c’è un grosso ottaedro da 18 cm. Che si chiama ‘Georges’ e così via ….

 

Fluorite rossa – Tour Noir – M.Bianco - Francia. Dimensione 12x12x5 cm. Fantastico tappeto di ottedri rossi su matrice e massima dimensione 20 mm. (dalla mostra di minerali di Chamonix 2001).

 

 

Fluorite verde su quarzo nero – Glacier du Talefrè – M.Bianco - Francia. Dimensione 20x12x8 cm. Questo è un campione eccezionale ed ha un grosso e perfetto ottaedro verde di 40 mm. su cristalli di quarzo nero. (Collezione del Gruppo Mineralogico di Chamonix).

 

 

Fluorite rosa – Glacier d'Argentiere – M.Bianco - France. Dimensione 8x7x5 cm. Gruppo di ottaedri perfettamente trasparenti con massimo dimensione 10 mm. su matrice di quarzo fumè.

 

 

Fluorite rossa – M. Mallet – M.Bianco - France. Dimensione 6x5x3 cm. Gruppo di ottaedri rosso intenso e massima dimensione 30 mm. su calcite spatica.

 

Fluorite rossa – Glacier d'Argentiere – M.Bianco - France. Dimensione 5x5x3 cm. Ottaedro rosso di 20 mm. su un cristallo di quarzo fumè.


Altri Minerali

Adularia (K,AL.Si3.O8)

Questa varietà di ortoclasio è relativamente comune in tutta l’area del massiccio. I cristalli sono romboedrici bianchi e frequentemente ricoperti di clorite verde. Sono stati trovati cristalli fino a 2 cm.

Aeschynite-Ce (( Ce, Ca, Fe, Th),( Ti, Nb )) . 2 (O,OH)6

E’ un minerale raro di terre rare trovato al Bianco in magnifici cristalli prismatici rosso mattone fino a 5 mm. su matrice granitica. L’aeschynite-Ce si trova principalmente nell’area del ghiacciaio del Miage sul versante italiano.

Albite ( NaAlSi3OH8 )

E’ un minerale comune del gruppo dei feldspati e può essere trovato in cristalli trasparenti o bianchi tabulari fino a 2 cm. associati a quarzo in tutta la zona.

Anatasio ( TiO2 )

Magnifici cristalli bipiramidali fino ad 1 cm. sono stati ritrovati al ghiacciaio del Miage sul versante italiano. Il colore è di solito nero brillante molto lucido. Avendo l’anatasio un angolo di rifrazione maggiore di quello del diamante, i cristalli sono estremamente brillanti. Molti considerano gli anatasi tra i più estetici ed eleganti minerali nella classe dei micro.

Ankerite ( Ca (Fe++, Mg,Mn)(CO3)2 )

E’ un minerale relativamente comune con cristalli da bianco a marroncino. Non è un minerale particolarmente estetico.

Berillo ( Be3 Al2 Si6 O18 )

Il berillo può essere trovato come microcristalli all’ Aguille du Charmoz sul versante francese ed al ghiacciaio della Brenva sul versante italiano. Sono ritrovamenti interessanti, perché il berillo è un tipico minerale delle pegmatiti, ma al Monte Bianco non ci sono pegmatiti, ma solo fessure idrotermali di origine alpina.

Brookite ( TiO2 )

Ritrovata in cristalli tabulari rosso marroni sul versante italiano. La brookite è una delle tre modificazioni cristalline dell’ossido di titanio assieme all’anatasio e al rutilo.

Bissolite ( (Ca2)(Mg,Fe++)5) (Si8O22(OH)2)

Questa varietà di actinolite si trova in magnifici tappeti di fibre verde oliva fino a 50 mm. su granito o su quarzo ialino

Calcite ( CaCo3 )

E’ un minerale molto comune nell’intera regione, con cristalli con diversi abiti cristallini. Trovata con abito lenticolare, scalenoedrico, esagonale e romboedrico. Di particolare interesse sono le calciti che mostrano differenti forme cristalline nello stesso campione.

 

Calcite – Pointe Kurtz – M.Bianco - Francia. Dimensione 10x5x3 cm. Gruppo di cristalli esagonali bianchi con massima dimensione 40 mm.

Cabasite [ (CaO5,K,Na)4 (Al4SiO8)24 ] . [ 12 H2O ]

Questa zeolite è molto rara al Monte Bianco. Molti anni fa furono trovati eccezionali campioni con cristalli da bianco a trasparenti ed abito pseudocubico fino a 20 mm. al ghiacciaio del Miage sul versante italiano.

Clorite

Clorite è inteso come termine generale dei minerali del gruppo omonimo. Sono silicati idrati di alluminio, ferro, magnesio e formula generale (Mg,Fe)5 Al(AlSi3) O10. Sono minerali molto comuni in tutto il massiccio. I cristalli sono di solito molto piccoli ed incrostano o coprono completamente molti altri cristalli tra cui quarzi, fluoriti, adularie creando un bell’effetto estetico per il contrasto tra il verde ed il colore del minerale ricoperto.

Dolomite (Ca,Mg)(CO3)2

Relativamente comune in tutta la regione forma cristalli non particolarmente estetici.

Ematite (Fe2O3 )

Bellissimi campioni provengono dal ghiacciaio d’Argentiere sul versante francese. Il monte Bianco produce campioni cristallizzati a rosa di ferro ed associati a volte a fluorite rosa e quarzo. Queste rosette raggiungono i 10 mm.

Epidoto (Ca2(Fe+++,Al) 3(SiO4)3(OH)

Druse di piccoli cristalli verdi sono comuni. Anche cristalli eccezionali fino a 20 mm. sono stati ritrovati.

Ferroaxinite (Ca2 Fe++ Al2 BO) 3 (SiO4) 12(OH)

Un unico ritrovamento di bellissime druse di cristalli fino a 20 mm. è stato fatto anni fa al ghiacciaio del Miage sul versante italiano.

 

Axinite – Ghiacciaio del Miage – Monte Bianco – Valle d’Aosta - Italia. Dimensione 18x7x4 cm. Gruppo di cristalli marroni molto brillanti con dimensione max. 12 mm. con piccoli quarzi ialini.

Fluorapatite ( Ca5 (PO4)3F)

Un cristallo eccezionale fu trovato alla Punta Isabella sul versante francese. Altri cristalli molto belli trasparenti o rosati possono essere ritrovati sul lato italiano nella zona del ghiacciaio del Miage.

Apatite rosa su quarzo – Piccolo M.Bianco – M.Bianco - Italia. Dimensione 14x10x6 cm. Fantastico cristalli esagonale di 15 mm. su un gruppo di quarzi ialini. Vecchio pezzo trovato oltre 30 anni fa.

Galena (PbS)

Galena massiva di solito non cristallizzata era il minerale coltivato nella vecchia miniera del Miage.

Laumontite (Ca4 [Al8Si16O48] . 18 H2O )

Interessanti campioni con cristalli fino a 20 mm. furono trovati anni fa al ghiacciaio d’Argentiere.

Molibdenite (MoS2)

In masserelle grigio brillanti è relativamente comune nella matrice granitica.

Oro nativo (Au)

L’oro nativo è molto raro, ma ci sono 3 ritrovamenti documentati. Nel 1950 fu trovato incluso nel quarzo in una zona imprecisata del versante francese. Nel 1956 una pepita venne trovata sul versante italiano. Il terzo ritrovamento è del 1971 al ghiacciaio del Miage come dendrite od inclusione di quarzo fumè.

Scheelite (CaWO4)

La zona svizzera produce interessanti cristalli fino a 20 mm. di questo minerale raro in tutta l’area.

Siderite (Fe++ CO3)

Cristalli lenticolari fino a 20 mm. sono stati trovati sul versante francese e principalmente al ghiacciaio d’Argentiere. Questi campioni sono interessanti e danno un bell’effetto estetico.

 

 

Siderite su quarzo fumè – Les Courtes – M.Bianco - Francia. Dimensione 8x5x4 cm. Cristallo singolo fumè parzialmente coperto da un gruppo di cristalli lenticolari di siderite bruna.

Stilbite ((CaO5, Na K)9 (Al9 Si27 O72) - 28H2O

Questa zeolite è molto rara. Molti anni fa cristalli eccezionali con forma sferica o a covone fino a 20 mm. sono stati ritrovati al ghiacciaio del Miage.

Titanite (CaTiSiO5)

Relativamente comune sul versante italiano. I cristalli arrivano a 15 mm. e sono di colore da giallo a rosa.